Daniele ritorna dall’allenamento serale di calcio ed è molto allegro.

  • Andremo a giocare a Parigi!! Max  e Marco  hanno detto che c’è un grande torneo!

Mentre cucino la pasta penso dove si trova un oratorio che si chiama Parigi e a come ci organizzeremo.

Realizzo infine che Parigi è proprio quel posto in Francia, cioè non proprio dietro l’angolo.

Massimiliano Rossi e Marco Piva, gli allenatori, hanno comunicato ai ragazzi del Monterosa Calcio che c’è un invito per partecipare ad un torneo internazionale in Normandia e si può passare anche a vedere Parigi.

Sarà il 5° Torneo Internazionale di calcio  a Saint Ouen du Tilleul dal 22 al 23 maggio.

Per comunicare e condividere meglio la notizia Max ha organizzato in oratorio una cena con i ragazzi e i genitori.

I ragazzi sono già in fibrillazione. A 10 anni un viaggio e un torneo in Normandia sono una grandissima avventura, tutta da vivere e tutta da sospirare nei mesi che la precedono. E così, raggiunto l’obiettivo delle presenze dei genitori come accompagnatori Max prepara il piano di battaglia, ovvero allenare a dovere la squadra di calcio classe 1984 da portare al torneo internazionale.

Noi genitori ci prepariamo ricompattando i nuclei familiari, infatti si prospetta una bella gita alla conquista della Normandia anche per i fratelli che “salteranno” la scuola e i genitori che prenderanno giorni di ferie.

All’inizio di marzo si passa alla fase organizzativa vera e propria. I ragazzi vengono assicurati contro eventuali infortuni, si estende la copertura all’estero delle prestazioni mutualistiche e si adeguano le carte bianche per l’espatrio. Si concordano acquisti di generi di conforto comunitari (acqua, cioccolato, biscotti, termos per bevande calde…).

Per rendere più unito e distinguibile il gruppo tutti saranno dotati di una sciarpa bianco/rossa con la scritta Monterosa.

I genitori accolgono molto positivamente la notizia che i ragazzi saranno accolti e ospitati a coppie  nelle famiglie francesi.

Arriva il 5 maggio, giorno dell’ultima riunione organizzativa prima della partenza.

Ad ogni genitore viene assegnato un compito ben preciso: chi distribuisce bevande e viveri, chi sarà nel servizio d’ordine…ma soprattutto sono nominati i responsabili dei 4 gruppi di sorveglianza  dei 16 ragazzini. Durante tutte le soste e uscite pubbliche i 4 ragazzi assegnati non vanno mai persi di vista e sorvegliati scrupolosamente dal responsabile designato.

Finalmente giunge il momento tanto desiderato della partenza e nel tardo pomeriggio del 21 maggio il pullman ci attende nel cortile dell’oratorio. L’imbarco emoziona tutti.

Il Direttore e il Parroco salutano il gruppo di ragazzi e famiglie, con gli allenatori verso la conquista della Normandia , e il classico sventolio di fazzoletti accompagna l’uscita dal cortile.

Viaggiare di notte offre il vantaggio di avere sotto controllo uno scalmanato gruppo di decenni, quasi subito precipitati nel sonno più profondo.

Qualche problema di confort lo hanno invece alcuni genitori, dotati di lunghe gambe da sistemare tra i sedili.

Tra un pisolino e l’altro giungono in soccorso anche gli immancabili mazzi di carte.

Lungo il percorso Max comunica le formazioni delle due squadre del Monterosa.

Monte Rosa 1 : Simone Forgelli, Domenico Liloia, Roberto Romeo, Nicola Diaferio, Daniele Delaurenti, Marco Brunetti, Marco Piccolomini, Marco Di Nunno.

Monte Rosa 2 :  Saverio Francavilla, Emanuele Ivol, Roberto Vergano, Stefano Bazzi, Giancarlo Nicolosi, Fabrizio Neri, Giorgio Perino, Michele Callari.

Siamo pronti!

Il risveglio del mattino ci vede a Parigi, città che ci accoglie plumbea e piovosa, con una rapida colazione ai ragazzi servita sotto le pensiline di un giardino nei pressi di Place de la Concorde.

Non essendoci all’epoca i telefonini si cerca subito un luogo da cui i ragazzi possano avvisare le famiglie rimaste a Torino della buona conclusione del viaggio notturno. Gira e rigira si individua sotto la Tour Eiffel solo i servizi igienici. Per i telefoni dobbiamo accedere ai Magazzini La  Fayette con un branco di elefanti, faticoso da tenere a bada tra servizi di piatti e cristallerie.

Una rapida fermata davanti al Louvre e un rapido giro all’interno di Notre Dame concludono il nostro tour parigino.

All’arrivo a Saint Ouen du Tilleul  gli organizzatori del torneo ci accolgono con grande cordialità.

Il classico “cielo d’Irlanda” pieno di azzurro, di cirri ventosi e di acquazzoni improvvisi è una costante di questi giorni. Vento, acqua e piedi infreddoliti ci accompagnano nei campi e nei tendoni allestiti per l’occasione.

L’organizzazione però è eccellente e al termine tutti sono soddisfatti, anche i giovani giocatori che portano a casa la coppa di partecipazione e  la Coppa FAIR PLAY.

Dopo molti pasti freddi e consumati rapidamente, prima di ripartire verso l’Italia ci concediamo una lauta e calda cena in un ristorante italiano. Dopo molte ricerche approdiamo alla pizzeria “La Gondola” dove tutti si rifocillano con bistecche, lasagne e pizze.

“Monterosa Olè” riecheggia a lungo durante il viaggio di ritorno e durante i mesi successivi in tutto l’oratorio, a testimonianza che il viaggio in Normandia aveva cementato il gruppo di ragazzi e il gruppo di genitori.

La condivisione di un’esperienza è sempre uno strumento che fa crescere tutti e regala a tutti ricordi per il tempo futuro.