Storia 18, 31 marzo 2022 by Franco Fumero

Avevo 9 anni quando con i miei genitori e mia sorella di due anni più grande ci siamo trasferiti da un piccolo paese dell’Astigiano in cui ci si conosceva tutti. Era domenica 9 novembre 1952 e dopo un paio di giorni in cui, spaurito, guardavo da dietro le tende il traffico della grande città, sono uscito con mio papà alla scoperta del   quartiere. Ci siamo recati a vedere la scuola che dal giorno dopo avrei iniziato a  frequentare e poi siamo arrivati all’oratorio verso le 16,15, tempo di ricreazione dell’allora Scuola di Avviamento Industriale, e lo spavento fu enorme! Non avevo mai visto tanti ragazzi insieme, poco più grandi di me, che correvano, gridavano e giocavano a calcio. Erano circa 350, divisi in 9 classi, c’erano 9 partite di calcio giocate in contemporanea sullo stesso campo, si intersecavano e correvano dietro ad un pallone che, se pur tutti uguali, ognuno rincorreva il proprio. Stupito e frastornato sono rientrato al sicuro in casa, non sapevo ancora che in quei luoghi avrei trascorso molte delle giornate più belle della mia giovinezza.

Il giorno dopo, alla Scuola Gabelli, incontrai dei compagni che abitavano vicino a casa mia e frequentavano l’oratorio, con Pierfranco (Pierin) col quale siamo ancora amici tutt’oggi, ci recavamo all’oratorio, prima della ricreazione e con meno confusione scoprii anche la sala dove si giocava nei mesi invernali. Conobbi Don Martano, sacerdote burbero col cuore grande. Iniziai il mio anno di Luigino, poi Aspirante minore e maggiore con tanti amici che erano per me quasi fratelli, come Gilberto (Gibi),  che l’anno scorso mi ha lasciato con un grande vuoto. La mia passione era il calcio, ma partecipavo anche alle partite di pallavolo e altri sport. Ero parte integrante dell’oratorio, cineforum, ritiri, gite… All’oratorio, all’età di  25 anni,  ho incontrato anche quella che è mia moglie ormai da ben 52 anni, così i giochi sono finiti! In accordo  con lei non ho mai voluto lasciare la Barriera e l’oratorio, tanto che tutt’ora frequento l’Unione Uomini ed Ex allievi.

Ricordo con affetto  e nostalgia i tanti Salesiani  che mi hanno accompagnato nella crescita fisica e spirituale, dal già citato Don Martano, Don Germani, Don Francesia, Don Nuti, Don Baitieri, Don Abà, Don Del Tetto, Don Martinotti, Don Scotti, Don  Saini, Don Patron e molti altri che è impossibile nominare tutti, ma li ho nel cuore prezioso mosaico. Insieme ai Coadiutori Sig. Tomaso, Sig. Artini, Sig. Naldi e l’indimenticabile Sig Castino. Rivivo ancora oggi, con lo stesso entusiasmo di allora, quando riaffiorano ricordi del passato, le emozioni intense vissute all’oratorio.