“Non possiamo limitarci a sperare, dobbiamo organizzare la speranza”
dice don Tonino Bello. Come fare questo con i ragazzi? Quali speranze organizzare?
Una risposta ci sembra si realizzi, come scuola, nel promuovere esperienze di protagonismo: esperienze in cui diamo fiducia ai ragazzi e offriamo loro la possibilità di essere animatori e organizzatori.
Se trattiamo i ragazzi come persone responsabili, è più probabile che lo diventino.
Per questo fin dai primi giorni di scuola abbiamo chiesto ai ragazzi di seconda e terza di organizzare momenti di accoglienza delle classi prime, così come di seguire in prima persona momenti di animazione.
Così alla castagnata della scuola primaria, così come alla Festa della Comunità e all’Open Day, le classi terze sono diventate protagoniste di attività di animazione per i più piccoli.
Non abbiamo dovuto imporre nulla… loro hanno accolto volentieri la sfida e si sono divertiti.
È stato bello vedere che anche i ragazzi apparentemente meno coinvolti alla fine fossero felici e fieri di loro stessi.
È stato bello vedere all’Open Day le famiglie colpite dalla spontaneità dei ragazzi e dal loro voler far bene.
Siamo convinti che questi saranno fra i più bei ricordi che avranno di questi anni, lasciando loro una traccia indelebile e un senso di comunità e collaborazione che speriamo attecchisca nei loro cuori. In qualche modo, una prima “organizzazione della speranza”.