Il mio cammino al Michele Rua inizia nei ricordi dei miei genitori. Mio papà, con gli anni passati al Michele Rua, tra scuola, oratorio e scarpinate in montagna coi giovani del circolo…e mia mamma, che mi raccontava sempre con affetto delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice a cui si è legata fin da giovane, come Suor Maria Milanese e Suor Cecilia(suore che poi avrei conosciuto anch’io), della guida di sacerdoti dell’epoca come Don Gigi Lagutaine, che seguiva il gruppo di cui lei faceva parte, delle gite sui monti e le vacanze a Piamprato.
Quanto a me, l’oratorio l’ho vissuto e respirato fin dai tempi della scuola materna, conoscendo le prime suore: indimenticabili le “bombe” di Suor Maria cuoca (quanta festa per noi bimbi quando erano nel menu di pranzo!), per non parlare dell’amore per la musica che suor Teresa ci ha trasmesso, sempre col sorriso, con le sue lezioni di flauto, che un gruppetto di noi ha continuato a seguire per un bel po’, anche da più grandicelli.
Poi alle elementari c’era il sabato pomeriggio all’oratorio femminile, tra cucito e pittura, con la dolce Suor Regina che sorridendo ti chiamava simpaticamente “cirilla”. Ovviamente poi l’estate ragazzi, e i saggi di danza a fine anno. E un’estate un bel gruppo di bambine ha fatto la sua vacanza a Ulzio, con suor Marisa che ci accompagnava insieme ad alcune animatrici. Un ricordo bellissimo era partecipare alla Novena di Natale cantando nel coro, indossando le tuniche bianche.
Di quell’epoca, ricordo anche i festeggiamenti per il centenario di Don Bosco nel 1988, con giornate di festa e spettacoli.
E poi l’oratorio voleva dire anche Don Virgilio, che aveva sempre un’attenzione per tutti. Facevo parte del gruppo delle chierichette, e chi se lo dimentica il saluto col mignolino del nostro Don Vi?
E poi c’era Don Piero, con il fantastico coro dei giovani “grandi” che lui dirigeva.
Poi sono arrivati i tempi delle medie, in cui l’atmosfera alla scuola Michele Rua si confondeva piacevolmente con l’oratorio. Al pomeriggio il corso di chitarra, poi la prima esperienza di teatro, e più avanti, alle superiori, la squadra di basket femminile, naturalmente con l’immancabile tifo di Don Del Tetto… Quanti ricordi! E ancora, l’inaugurazione della paestra con Don Mario, i gruppi del new entry e del triennio, l’estate ragazzi da animatrice, e i campi a Gressoney d’estate, d’inverno a Pracharbon.
Ricordo la bellezza del Triduo di Pasqua, vissuto anche con le Lodi e gli esercizi spirituali per noi giovani, che erano un appuntamento fisso.
Le indimenticabili GMG, prima a Parigi, poi a Roma col gruppo di Francesi ospiti da noi (ancora mi sento con Lucette, una delle ragazze che avevamo ospitato in famiglia), con Don Alberto e Suor Marisa.
E ricordo tanti momenti belli di preghiera, dalla preghiera dei giovani del giovedì in cappellina a quella sotto le stelle a Gressoney, le processioni di Maria Ausiliatrice, i Rosari in cortile, un pellegrinaggio a piedi a Superga… e le feste della comunità, che te ne senti parte anche adesso che si frequenta un’altra parrocchia.
Ti senti a casa, casa per te, casa per i tuoi, casa da sempre e porto a cui ritornare con serenità.
In tutto questo, la presenza di Dio, che mi ha accompagnato attraverso volti e cuori dell’oratorio, che tuttora porto nel cuore.
Non si può racchiudere in poche parole tutto quello che di meraviglioso è stato e continua ad essere l’Oratorio Michele Rua, in cammino con Don Bosco sulla strada verso il Cielo.