7 ottobre 2025, classi 3 A e B: tutto è iniziato nel cortile della scuola. Dopo un’ora di scienze ricca di fermento, finalmente si parte! Terza B in testa e noi dietro, accompagnati dalle professoresse Ferri e Saraniti, diretti al Museo del Risorgimento di Torino.
Durante la camminata, i discorsi scarseggiavano, ma una volta arrivati… eccoli riaffiorare. All’inizio eravamo un po’ annoiati, ma stanza dopo stanza, corridoio dopo corridoio, la guida ha saputo coinvolgerci e renderci partecipi della visita.
Tra quadi e sculture, baffoni e ciccioni, abbiamo viaggiato dal Risorgimento fino alla Prima Guerra Mondiale.
Cosa ci ha colpito
Senza dubbio, il momento più divertente è stato scoprire che anche Cavour, uno degli uomini più importanti dell’epoca, veniva preso in giro per il suo peso: tra satire e portadolci, la sua pancia diventava protagonista. In quel momento nessuno pensava alla verifica di grammatica del giorno dopo… finché non è apparsa una bomba nella sala delle armi, con la scritta “P.V.” stampata sopra. Per noi, ovviamente, “Predicato Verbale”.
Una delle cose più maestose è stata la sala del Parlamento italiano di tanti anni fa: piena di panche, poltrone, troni, scrittoi e balconi, L’abbiamo osservata solo da fuori, dietro un vetro e una porta, ma sembrava quasi di sentirne le voci.
Per le vie del Centro Città
Finita la visita al Museo, siamo usciti e abbiamo incontrato la precedente Preside della scuola, che ci avrebbe fatto da guida per le vie di Torino. Con il suo magico libretto pieno di post-it è riuscita a spiegarci:
- Come la statua di Garibaldi sia stata donata ai piemontesi
- La presenza della targa dell’Inno di Mameli su un palazzo vicino via Roma
- Il funzionamento delle antiche luminarie della città
- Il piano terra dei palazzi era destinato ai ricchi, perché dovevano fare meno scale, mentre i piani superiori erano riservati ai più poveri
Dopo aver salutato Graziella, nostra guida per un giorno ed ex Preside della nostra scuola, abbiamo iniziato la passeggiata di ritorno verso la scuola. Camminando per le vie di Torino ci siamo scambiati impressioni sulla visita e su quanto avevamo appena scoperto.
Alcuni osservavano ancora i palazzi con curiosità, altri chiacchieravano tra loro, mentre il gruppo procedeva tranquillo.
Il tragitto è stato piacevole: l’aria era fresca e il cielo limpido. Ogni tanto ci fermavamo per aspettare chi era rimasto un po’ indietro. Poco a poco, la scuola è ricomparsa davanti a noi, familiare e silenziosa.
Siamo rientrati con la sensazione di aver vissuto un’esperienza che aveva reso la città un po’ più nostra.